La crostata con la frolla sablèe del Montersino è qualcosa che si avvicina alla perfezione. Una volta conosciuta non la si lascia più. Sono sempre e solo 4 ingredienti base (spezie a parte). Cambia la lavorazione perchè si fa un cremage di burro e zucchero per poi aggiungere tuorli e farina (This is the very idea of SINTESI!! hiihhi). Il risultato è divino. C’è un però , come le migliori favole al momento dell’incantesimo, bisogna rispettare le regole. Qui il però è chiaro: LA FROLLA NON VA LAVORATA TROPPO altrimenti il risultato sarà pieno di difettaci e non somiglierà lontanamente alla crostata del Monte’. Quindi visto che è pure più semplice di lasciare un ballo a mezzanotte su scarpine di cristallo… Direi che ci si può stare! Bloccate quella planetaria! IO vi vedo che volete dare un’altra giratina… MA NO!!! FERMATEVI. 🙂
La ricetta è lunga per  le dritte raccolte dalle parole scovate in ogni dove del Montersino (che dovrebbe diventare proprio il Santo dei Cuochi: San Luca da Montersino tipo!). Ora sta voi… MI raccomando postate i risultati e i commenti! Buona Crostata!

La crostata del Monte'

Ingredienti

  • 340 gr farina 00 (farina debole 150/180WW)
  • 200 gr burro (io senza lattosio)
  • 140 gr zucchero a velo
  • 55 gr tuorlo d'uovo
  • q.b. vaniglia semini
  • 1 pz sale fino

Istruzioni

  1. Per preparare questa frolla super friabile tiriamo fuori dal frigo il burro almeno 15 minuti prima , il tempo di arrivare a 14 gradi (la temperatura ideale per lavorarlo con lo zucchero a velo). Io infilo il termometro nel burro e ogni tanto passo a guardarlo, quando arriva a 12° gradi mi spazientisco, comincio a tagliarlo a pezzettini, lo metto in planetaria e  comincio.  NOTA BENE: Tutte le lavorazioni a seguire dovranno durare nemmeno un paio di minuti. La parola chiave della crostata è "less is more" (Meno è meglio!). 

  2. Mettiamo in planetaria quindi (o su una spianatoia): burro, zucchero a velo e semini di vaniglia e lavoriamoli con il gancio foglia. Velocità prima bassa per non sparare lo zucchero pure sulla testa del cane, ed aumentando a velocità sostenuta nel giro di pochi secondi.  Si deve formare una specie di crema densa, come una crema al burro. (2 minuti, non di più). A questo punto possiamo aggiungere i tuorli uno ad uno: inserendo il secondo solo quando il primo è già inglobato o rischiamo di far separare il burro dai tuorli.  Ci vorrà pochissimo anche in questa lavorazione , nemmeno 2 minuti. Il tempo di vedere tutto ben amalgamato.

  3. Ora che la consistenza sarà sempre quella di una crema al burro più gialla possiamo aggiungere la farina e il pizzico di sale e azionare la planetaria giusto il tempo di far assemblare gli ingredienti.(Lavorata di più solleciteremo il glutine e non è una cosa buona!). Quindi, mi raccomando, quando vedete un bel coloro omogeneo e nessuna distinzione tra ingredienti. FERMATEVI. Vi vedo che volete girare ancora!! FERMATEVI!! L'impasto come dicevo prima deve essere lavorabile. Lo mettiamo su carta forno con un pizzico di farina lo giriamo un paio di volte , lo stendiamo con le mani poco e coprendolo con un altro foglio di carta forno lo mettiamo imprescindibilmente a riposare. (2 ore in frigo o 20 minuti in freezer)

  4. Tirato fuori dal frigo/freezer lo rigiriamo in planetaria, facendolo in 4 / 5 pezzi, per 1 minuto, il tempo di togliere quella plasticità data dal freddo . Lo riassembliamo brevemente e lo stendiamo sempre tra 2 carte forno. Una parte (circa 1/3) la mettiamo via  per le strisce.  Mettiamo la frolla stesa sulla base imburrata e infarinata , facciamo dei buchi con una forchetta su tutta l'area per evitare che si gonfi, mettiamo la marmellata che più ci piace (io stavolta visciole) e la ricopriamo con le strisce che avremo ottenuto dalla stesura del terzo di frolla con un coltello (io uso il bordo). Ci sono diversi tutorial per scenografarle in maniera deliziosa. Date un'occhiata a you tube "strisce crostata" o a lokokitchen che ne sa una più del diavolo! 

  5. A questo punto possiamo mettere la crostata in forno statico già caldo a 180 gradi per 25 minuti. Comunque ogni tanto buttiamoci un occhio. Una volta cotta (il colore dorato è sinonimo di cottura) tiriamola fuori e lasciamola freddare. Adesso si mangiaaaaaaa!! Troppo buona! 

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